MA IO GLIELO AVEVO INSEGNATO!

 

  La fine della fanciullezza e l’inizio del “caos” adolescenziale.  

Non lo riconosci più: era un bambino così docile e disponibile, ascoltava i tuoi consigli e le raccomandazioni; lo hai accompagnato perché raggiungesse una buona autonomia e ti sembrava che avesse recepito; gli avevi insegnato l’importanza dell’ordine e dell’organizzazione delle proprie attività e pareva ben avviato ad una discreta gestione di se stesso e dei suoi doveri, del suo senso di responsabilità; gli hai dato la possibilità di fare esperienze importanti che certamente lo hanno fornito di solide basi … ma ora non lo riconosci più.

Cosa gli sta accadendo? E’ iniziato il suo cammino di passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, per prepararlo al grande salto della maturità. Niente di drammatico, tutto fisiologico e normale, solo che tu, madre o padre, avevi i tuoi parametri di relazione e comunicazione con lui, che ora stanno saltando tutti.

Niente panico! Un bel respiro e ci riorganizziamo.

5 mosse imprescindibili:

  • FOCUS DEL TRIS: Un dialogo programmatico tra i due genitori dell’interessato. Padre e madre devono cercare e trovare un momento per parlare insieme di questo figlio/a; confrontarsi, mettere in comune i due punti di vista (paterno e materno = maschile e femminile). Scegliere i 3 valori che per loro sono fondamentali più di tutti gli altri, sono principi a cui non vogliono assolutamente rinunciare. Sono i pilastri su cui hanno poggiato la loro educazione e che ora più che mai devono essere chiari e definiti.  Ciascuna coppia di genitori ha i suoi, questo è il momento per dare la priorità a 3 di questi, in modo da poter avere sempre presente dove si vuole andare, quali sono le stelle polari del cammino e non perdere la strada. Ciò non significa che si devono abbandonare tutti gli altri, ma su quei 3 non si transige, ogni atto educativo, terrà conto primariamente di quelli, gli altri saranno, per un po’, secondari e se il ragazzo sbanderà su un valore che non rientra in quei 3, sarà più tollerato e non sarà oggetto di aspra ripresa o discussione.

Su quei 3 però… pugno di ferro.

  • COMUNICAZIONE ESSENZIALE: In questa fase della vita il figlio/a non ama le lunghe chiacchierate col genitore di turno che vuole spiegargli tutto in modo approfondito e correlato di tesi dimostrative, se non in casi rarissimi. E’ confuso, la sua mente è piena zeppa di nuovi stimoli e nuovi impulsi. Non gli serve un “grillo parlante” che sempre gli parla nelle orecchie. Gli servono comunicazioni essenziali, chiare, lineari, sintetiche, ferme e decise, ma al contempo dai toni pacati e dai modi accoglienti. I genitori devono esercitarsi ad una comunicazione più essenziale, ma sempre ricca di sostanza e valore. Il modo di comunicare deve diventare per loro uno stile di riferimento: cercare il senso delle cose e sostare poco sulle futilità.
  • LE LODI FANNO CRESCERE PIU’ DEI RIMPROVERI: Spesso si riprendono e rimproverano i figli adolescenti perché non si comportano come dovrebbero. E’ tipico di questa età essere intemperanti, incoerenti e caotici; perciò arrivano frequenti rimproveri. Ma non si pensa mai di lodarli quando fanno bene qualcosa, quando hanno un comportamento coerente e responsabile, quando fanno uno sforzo per essere migliori. Se si comportano male li riprendiamo e se si comportano bene non diciamo nulla, ma il nostro silenzio li mortifica. Hanno bisogno che siano notate le loro conquiste, i loro sforzi e che siano incoraggiati con la nostra approvazione e la nostra lode. Non significa che non debbano essere mai ripresi per un comportamento sbagliato, ma allo stesso tempo devono essere lodati per uno giusto. In questo modo crescerà in loro una più retta coscienza e l’autostima, così a rischio in questa età.
  • COMPLICE, SOLIDALE, MA NON AMICO: E’ un errore voler essere “amiconi” dei propri figli. E’ giusto cercare di essere complici nelle loro battaglie per realizzarsi; è giusto mostrarsi solidali nei confronti dei loro sforzi e fatiche, ma sempre mantenendo con fermezza il proprio ruolo di genitore ed educatore. Gli amici hanno un altro ruolo, un’altra importantissima valenza educativa, da non confondere col ruolo genitoriale. Se il genitore cerca un rapporto di amicizia prima o poi perderà il rapporto col figlio; se invece rimane sempre genitore, non lo perderà mai.
  • ORGANIZZIAMOCI: Ecco che viene la parte più pratica. Se ci sono i presupposti sopracitati, la quotidianità sarà più semplice e scorrevole. Ciascuno in famiglia deve collaborare, gli adolescenti sfuggono gli impegni e la collaborazione. Diamo loro pochi incarichi, ma quelli li faranno solo loro. Mai sostituirli se non li svolgono; aiutarli si può, farli a volte con loro per la solidarietà citata sopra, ma mai farli al loro posto. Il disordine della loro stanza è proverbiale a questa età, ma non serve urlare ogni giorno di mettere in ordine, serve decidere con loro cosa gli compete e cosa dovranno sempre sistemare ogni giorno; sul resto serve tolleranza perché questo “caos”, se si è lavorato bene nell’infanzia, passerà.

Consiglio di tenere presenti 4 ambiti, i 4 pilastri del RISPETTO e dare un solo incarico per ciascun ambito, pretendendo che sia svolto, perché siano stimolati a riflettere in modo positivo sulle conseguenze delle loro azioni:

UN GESTO CONCRETO DI RISPETTO:

  • Per te stesso: sei una persona importante, la tua crescita è la promessa di qualcosa di grande e bello, meriti di vivere in un luogo ordinato, pulito e decoroso che ti faccia percepire la tua dignità. Scegli una cosa che vuoi sempre tenere in ordine nella tua stanza. (cassettiera, scrivania, libreria, armadio, ecc. cosa scegli?) Sarà il segno della considerazione che hai di te stesso/a.
  • Per chi ti vuole bene, la tua famiglia: sei un membro importante della famiglia, sei amato/a, considerato, la famiglia si prende cura di te, si preoccupa per il tuo benessere, la tua educazione e la tua salute; scegli una cosa che vuoi fare per la tua famiglia (un incarico nella faccende domestiche…) Sarà il segno della riconoscenza verso che ti accoglie ogni giorno e ti accompagna nella crescita.
  • Per il tuo dovere: come tutti anche tu hai il tuo dovere: lo studio. Scegli come vuoi organizzarti in questo ambito, in quale aspetto vuoi essere più affidabile, dando la priorità al fatto che è il tuo impegno principale. (svolgimento dei compiti scolastici, gestione del tempo, ecc). Sarà il segno della tua crescita nella responsabilità.
  • Per le amicizie: se fai uno Sport, o frequenti un Gruppo teatrale o una Band musicale o gli Scouts o altro, scegli una cosa che vuoi fare riguardo a questo ambito (gestione della borsa sportiva, aiuto nell’organizzazione del gruppo, organizzazione del calendario dei vostri appuntamenti, ecc). Sarà il segno del tuo desiderio di crescere nell’amicizia e nella solidarietà verso gli altri.

Siamo fiduciosi, gli adolescenti sono una riserva di energia, novità e potenza di vita. A noi tocca incanalare bene queste risorse e se trasmettiamo loro fiducia e fermezza, prima o poi riemergerà tutto ciò che gli avevamo insegnato!!!

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